In arrivo il registratore telematico

10 giugno 2019

Tempo di lettura: 4 min

Dopo l’introduzione della fatturazione elettronica e sempre nell’ottica della semplificazione, della digitalizzazione e della lotta all’evasione fiscale, la prossima innovazione che gli imprenditori italiani con esercizi di vendita al dettaglio si troveranno ad affrontare riguarderà proprio i registratori fiscali, che verranno trasformati in “registratori telematici”.

Per noi di FEC Italia, fornitori di PC touch e POS-PC per l’Automazione del Punto Vendita, questa innovazione è già una realtà grazie alle offerte in partnership con le stampanti fiscali RT di Epson. Ma vista la portata del cambiamento, i dubbi che ancora ci sono sull’argomento e le imminenti scadenze per l’attuazione della normativa, vi proponiamo un breve riassunto con i punti caldi dell’argomento.

  1. Cosa dice la normativa?
  2. Cos’è un registratore telematico?
  3. Attivazione del registratore telematico
  4. Perché aggiornarsi subito?
  5. Contributi per l'acquisto del registratore telematico

 

Aggiornamento del 28/06/19

Il Senato ha appena approvato il DL crescita che contiene fra le altre la seguente norma: la moratoria di sei mesi delle sanzioni per i soggetti con volume d’affari superiore a 400mila euro obbligati dal 1° luglio alla trasmissione degli scontrini e delle ricevute on line. La mancata applicazione delle sanzioni varrà fino al 31 dicembre 2019 e scatta se entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione restano comunque fermi i termini di liquidazione dell’Iva.

 

 

Cosa dice la normativa?

Nello specifico, il D.lgs 127/2015, modificato dall'art. 17 primo comma lettera a del Decreto Fiscale 2019, stabilisce che a partire dal 1 Luglio 2019 tutti gli esercizi commerciali al dettaglio con valore della produzione superiore a 400.000€, dovranno obbligatoriamente dotarsi di un Registratore Fiscale Telematico per la trasmissione dei corrispettivi in sostituzione di quello attualmente in uso.

Dal 01 Gennaio 2020 questo obbligo toccherà poi tutti gli esercizi (tranne quelli che, in base alla legislazione vigente, sono fuori dal perimetro di certificazione dei corrispettivi (DPR 696/96; DM 13 febbraio 2015; DM 27 ottobre 2015).

Inoltre, sono escluse anche le prestazioni di trasporto pubblico collettivo di persone e di veicoli e bagagli al seguito (la certificazione fiscale è fornita con i biglietti di trasporto, compresi quelli emessi da biglietterie automatizzate).

Tra le categorie di esonerati, dunque: tabaccai, giornalai, venditori di prodotti agricoli e chi presta servizi di telecomunicazione, radiodiffusione e di trasporto pubblico di persone e veicoli.

 

Cos’è un registratore telematico?

Un registratore telematico è una evoluzione del vecchio misuratore fiscale che memorizza e invia in tempo reale i dati di vendita dell’attività commerciale direttamente all’Agenzia delle Entrate tramite collegamento alla rete internet. La trasmissione dei dati avviene tramite registratore telematico (se si è in possesso di meno di 3 punti cassa) o tramite server RT (se i punti cassa sono più di 3).

In pratica, quando si effettua la chiusura di cassa giornaliera, il Registratore Telematico elabora i dati memorizzati durante tutta la giornata lavorativa, li sigilla elettronicamente garantendone l’autenticità e procede con l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate.

 

Attivazione del registratore telematico

Una volta acquistato l’RT, l’esercente si deve accreditare con una procedura online disponibile sul sito delle Entrate e svolgere alcuni adempimenti preliminari, attraverso i quali i misuratori RT:

- vengono identificati e “censiti” a seguito della generazione di un certificato dispositivo;
- vengono abbinati alla partita Iva dell’esercente;
- vengono attivati con l’intervento dei tecnici abilitati dall’Agenzia delle Entrate.

Terminate queste operazioni, il registratore passa in uno status di “attivato” e genera un Qrcode da apporre sull’RT per essere visibile ai clienti. All’atto della prima trasmissione dei dati, gli RT passeranno nello stato “in servizio”

 

Perché aggiornarsi subito?

Dovranno essere sostituiti oltre un milione di apparati, un numero dalle otto alle dieci volte superiore al normale volume di vendite. Questo significa potersi trovare di fronte a scorte esaurite proprio a ridosso delle date di inizio dell’obbligatorietà (1 luglio 2019 e 1 gennaio 2020).

I punti vendita possono decidere di adottare i misuratori fiscali RT anche prima delle scadenze: questo significa avere tempo di ottimizzare le procedure migliorando la conoscenza dei sistemi RT ed evitando spiacevoli problemi dell’ultimo minuto: esaurimento delle scorte, personale di assistenza non disponibile, problemi di compatibilità ed eventuali blocchi macchina.

I commercianti che si sono dotati dei nuovi misuratori RT e li hanno censiti e attivati prima dell’entrate in vigore del relativo obbligo (1° luglio 2019 - 1° gennaio 2020), non sono tenuti alla loro messa in servizio immediata: si può effettuare l’attivazione preventiva e continuare a documentare le operazioni al dettaglio con lo scontrino o ricevuta fiscale fino al 1° luglio 2019 o al 1° Gennaio 2020.

Se si sceglie di anticipare l’obbligo rispetto ai tempi fissati dalla legge, tutti i punti cassa gestiti devono certificare con la stessa modalità: non sono ammesse gestioni promiscue (in parte con scontino/ricevuta fiscale e in parte con corrispettivi telematici e documento commerciale), come chiarito dalla Risposta a interpello 139 del 14 maggio 2019 dell’Agenzia delle Entrate.

 

Contributi per l'acquisto del registratore telematico

La normativa prevede l'erogazione di un contributo sotto forma di credito d'imposta, per agevolare l’adeguamento agli obblighi di invio telematico dei corrispettivi. Il valore del contributo sarà pari al 50% della spesa sostenuta, con i seguenti limiti:

  • fino a un massimo di 250€, per l'acquisto di un nuovo registratore di cassa 
  • fino a un massimo di 50€ per l'adattamento del misuratore fiscale già in uso
     

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